“Come sta scritto nell’abbecedario” (E. Koppen)
… Non è andato tutto come sta scritto nell’abbecedario? Il buono, nobile e fedele Michel tedesco; il russo, nero e abietto, che porta ingiustamente il titolo onorario di europeo; l’inglese, che attende sospetto, e nel Sudest dei Balcani getta bombe, uccide e tradisce: tutto come nell’abbecedario! Lo si potrà deplorare dal punto di vista politico – ma non si deve benedire quel popolo che, per la sua fiducia e fedeltà – si lascia ingannare, oggi in questa epoca meccanizzata come già nei secoli addietro? Nessun “entusiasmo per la guerra”, nessun “fuoco”, come accade nei romanzi, nessuno slancio di anime sempre alate – ma dal dubbio e dal malessere scaturisce un sentimento virile di difesa, puro, nobile, quasi muto, ardito – e mi sembra che l’impulso che ha spinto a una simile mobilitazione, mai vista prima, questo popolo che difficilmente si lascia smuovere, sia in altissima misura un impulso morale (Emil Ludwig, Il vantaggio morale, in “Berliner Tageblatt”, 5.8.1914)
Edlef Koppen, Bollettino di guerra, Mondadori, 2008 (or. 1930), p. 19
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