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Pubblicato da il 20 Feb 2017 in Chiesa | 0 Commenti

Cosa produce una guerra (P. Mazzolari)

Cosa produce una guerra (P. Mazzolari)

 

Il mio congedo è ancora in alto mare ed io sono stanco, stanco. Ho schifo (è viltà, è debolezza, è incapacità di agire, di credere nel bene, lo so…) di tutto ciò che è militare. Cresce la disonestà, cresce la corruzione; divengono degli stracci di uomini questi poveri ragazzi e quando torneranno domani potranno essere tutto fuorché dei bravi cittadini. E non potere far nulla per impedirlo! Quale tormento, caro! Quel poco che di onesto, di cristiano, di materno è rimasto dentro di me si solleva furiosamente contro istituzioni, contro leggi, contro uomini. Spesso devo lottare contro me stesso per tenermi in piedi, per conservare un po’ di ottimismo, un po’ di fede nel bene, senza della quale non si può lavorare soli, contro corrente… I violenti credono nel mito della rivoluzione, e qualche volta, obliando che solo è verace e durevole bene quello che cresce nell’animo dell’uomo e dall’intimo nostro fuori si manifesta nell’opera, io stesso immagino e trovo provvidenziale quasi un simile evento. Anche questa è una via per sottrarsi a dei doveri presenti, i quali richiedono una dura e irricompensabile fatica.

Don Primo Mazzolari, 27 marzo 1920, da Cosel (Alta Slesia)

(* da una lettera a don Guido Astori, vedi: Primo Mazzolari, Quasi una vita. Lettere a Guido Astori (1908-1958), La Locusta, 1974, p. 64

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don Primo Mazzolari

 

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