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Pubblicato da il 3 Feb 2018 in Storia | 0 Commenti

Dalla Prima guerra mondiale alla Resistenza: per una nuova società (P. Polito)

 

Il fascismo è stato la prima dittatura imposta nel cuore dell’Europa dopo la prima guerra mondiale e ha avuto la responsabilità di aver scatenato, insieme al suo alleato più potente, la seconda guerra mondiale. Il fascismo rimane un’onta nella storia del nostro Paese.

(…)

Giolitti (* Antonio Giolitti, comandante partigiano; ndr) interpreta la guerra del 1914 come il primo atto della seconda guerra mondiale e teme che della seconda come della prima si potrà dire “che è stata combattuta invano”. La riconquista dei valori di libertà e di indipendenza attraverso la lotta dei movimenti di resistenza non è data una volta per tutte. Incombe sempre il rischio di “un ritorno ai metodi passati colpevoli di tanta rovina”. In questo senso la guerra partigiana raggiungerà i suoi scopi se non sarà solo una lotta contro l’occupante. La Resistenza mira a “un radicale rinnovamento morale, politico, sociale” contro “tutto un sistema, un costume, una struttura di cui il fascismo non era che la manifestazione più esasperata” (v. Antonio Giolitti, Di guerra e di pace. Diario partigiano, a cura di Rosa Giolitti e Mariuccia Salvati, Donzelli, Roma 2015, p. 44).

Pietro Polito, Il dovere di non collaborare. Storie e idee dalla Resistenza alla nonviolenza, SEB 27, 2017, p. 23

 

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