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Pubblicato da il 26 Ott 2018 in Attività | 1 Commento

“Generale Bertolini, sono d’accordo con lei, questo manifesto non mi piace… (Don Renato Sacco)

“Generale Bertolini, sono d’accordo con lei, questo manifesto non mi piace… (Don Renato Sacco)

Ci sono soldati che aiutano gli anziani, accarezzano i bambini, soccorrono i dispersi e lo slogan: “le nostre forze, armate di orgoglio e umanità”. “Non è così che si onorano i nostri caduti. – ha scritto Bertolini sul sito degli ex paracadutisti – Che dopo le strisciate di sangue italiano lasciate in Somalia, Iraq, Afghanistan, Balcani, Libano in questi ultimi decenni, si arrivasse a immagini da “Festa della Mamma” di infimo ordine come queste per commemorare il primo centenario dell’unità nazionale e per ricordare i sacrifici dei nostri Soldati dell’inizio del secolo scorso è veramente scoraggiante”. (Gianluca Di Feo, la Repubblica 21 ottobre 2018).

Sì, dopo aver letto l’articolo e visto il manifesto, ho pensato che le nostre Forze Armate non sono un’associazione caritativa. Scopo delle Forze Armate, tanto più oggi formate da professionisti ben pagati e ben armati, è quello di sparare, di fare la guerra. Anche se questa parola non si può usare perché ripudiata dalla Costituzione. Si parla quindi di missioni di pace… Le Forze Armate sono, appunto, armate e non pensate per distribuire biscotti o coperte. Se fanno anche questo è sicuramente cosa buona, ma allora investiamo su una seria Protezione Civile; valorizziamo e istituzionalizziamo i Corpi Civili di Pace.

Dalla mia piccola esperienza posso testimoniare che il settore umanitario è spesso ‘al seguito del militare’ e a volte viene usato più per una questione di immagine, quasi a velare altri interessi, ad es. quelli delle lobby delle armi, nelle varie missioni militari. Non usiamo la tragedia della prima guerra mondiale, “inutile strage” come la definì il Papa di allora, Benedetto XV, per fare propaganda.

Come ho già avuto modo di descrivere nell’editoriale di “Mosaico di pace” in distribuzione in questi giorni: “Come ‘festeggiare’ il 4 novembre, a 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, “inutile strage”? Temiamo che anche questa ricorrenza possa diventare occasione di retorica, nella più assoluta mancanza di rispetto per le centinaia di migliaia di vittime mandate al macello. Non parliamo di eroi, per favore!, bensì di poveracci mandati a morire per i calcoli diabolici dei potenti. Non utilizziamo la retorica del 4 novembre per giustificare le guerre di oggi, magari chiamate missioni di pace, Niger compreso. Per giustificare le spese militari. E chiediamoci se tante scelte di riarmo e di frontiere blindate siano compatibili con il Vangelo.”

Nell’articolo citato l’autore riferisce di fonti del Ministero della Difesa che annunciano però che “lo spot promozionale di quest’anno esalterà il ruolo del soldato in tutta la sua professionalità. Sarà uno spot che, per i 100 anni, renderà onore all’impresa eroica dei nostri nonni e, siamo certi, piacerà persino a Bertolini”.

Aspettiamo di vedere questo spot. Non so se piacerà al Generale Bertolini.

Ma ho la quasi certezza che a me piacerà ancor meno di questo sdolcinato e ingannevole manifesto.

don Renato Sacco,

coordinatore nazionale di Pax Christi,

22 ottobre 2018

da: http://www.paxchristi.it/?p=14665**

1 Commenti

  1. Caro don Rocco, ha quasi ragione nella sua “critica cinematografica”. Personalmente, non mi piace l’esibizione di una forza recitata, scandita dai ciack di qualche regista, più dell’esibizione di una falsa bontà che fa a cazzotti con l’ipocrisia reale della nostra società, soprattutto civile e clericale (non uso il termine religiosa per rispetto delle parole). Un popolo che conosce e rispetta la realtà non avrebbe bisogno di essere tirato per la giacchetta da biechi guerrafondai come me o da angelici moralizzatori come lei. In particolare, penso che non sia certamente un manifesto o un filmino che potrà riscattare il mancato rispetto che torme di indignados dalla pancia piena e dalla lacrimuccia facile riservano ai nostri soldati, di ieri e di oggi. Ci fosse questo rispetto, anche un cartone animato di Topolino andrebbe bene. Gen. Marco Bertolini

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