“Il grande nemico dell’umanità” (S. Lagerlof)
In quel momento l’oratore disse alcune parole che catturarono completamente l’attenzione di Sven Elversson. (…)
“E nel mezzo di questa guerra, mentre avvengono cose come decide di migliaia di uomini gettati in mare come se niente fosse, altre decine di migliaia fatti prigionieri come se fosse un atto di cui andar fieri, altre decine di migliaia massacrati a colpi di cannone, come se fosse un’azione encomiabile, altre decine di miglia cacciati fuori dalle loro case come se fosse normale uso corrente, in tutto questo, credo tuttavia che sia cresciuto in noi un amore più grande per la vita di quello che nutrivamo prima. (…)
Ma ora questi morti sono arrivati qui da noi per costringerci a vedere quanto sia ripugnante la guerra.
Ma ora questi morti sono arrivati qui da noi per mostrarci ciò che prima non eravamo riusciti a percepire fin nel profondo del nostro essere, che la guerra è esecrabile e ripugnante. (…) E che questa conoscenza dovrete diffonderla agli altri perché non possano mai più superare il terrore del corpo quando sentono la parola “guerra”, dovete parlarne perché la parola guerra non si possa mai più sentire, diventando una parola talmente abominevole alle orecchie della gente da diventare impronunciabile. (…)
Tra qualche anno magari il ricordo della tristezza, della devastazione e del dolore di questa guerra potrebbe essere dimenticato, e quando arriveranno nuove generazioni, potrebbero di nuovo partire in guerra con spirito battagliero. Spetta dunque a noi rendere il disgusto per la guerra così connaturato al pensiero umano che nessun discorso sull’onore o l’eroismo possa più soffocarlo.
Perché di belle parole ne sono state dette tante contro la guerra, e magnifici esempi sono stati dati dagli uomini della pace, e le valutazioni più ponderate ne hanno dimostrato la follia, eppure la guerra continua a vivere.
Ma è proprio con il suo terrore e il suo sgomento che ci faremo una corazza, un’arma e un antidoto che lasceremo in eredità ai posteri, perché possano sconfiggere il grande nemico dell’umanità”.
Selma Lagerlof, BANDITO, Iperborea, 2022 (or. 1918), p 283-295