Il “vorace trio”: è pericoloso pensare (V. Brittain)
Stabilii indignata che in quella fase della guerra non mi sarei sottoposta ad alcuna pia dissertazione sul mio dovere verso Dio, il re e la patria. Quel vorace trio mi aveva già privata di tutto che avevo di più caro nella vita, e se l’interminabile processo di ravvedimento fosse durato più a lungo, i resti sopravvissuti della carriera di scrittrice, che un tempo mi preparavo a intraprendere con tanta sollecitudine, sarebbero svaniti nel limbo insieme agli uomini che avevo amato. La mia unica speranza adesso era di diventare un completo automa, lavorando meccanicamente e non fingendo nemmeno più di essere spronata da ideali. Pensare era troppo pericoloso: se anche soltanto una volta avessi iniziato a pensare attentamente al motivo per cui i miei amici erano morti e io stavo lavorando, potevano succedere cose orribili.
Vera Brittain, Generazione perduta. Testament of Youth, Giunti, 2015 (or. 1960; prima ed. 1933), p. 458