Italia: paese aggressore (E. Camanni – M. Thompson)
L’autorevole storico inglese Mark Thompson ha osservato che “fuori dall’Italia e dai paesi un tempo asburgici non si è scritto molto sul fronte italiano, sebbene esso sia stato per vari aspetti unico”, aggiungendo senza peli sulla lingua:
l’Italia era la sola tra i principali alleati a non poter avanzare ragioni difensive per la guerra. Era un aggressore dichiarato, che interveniva per accrescere il proprio territorio e il proprio prestigio. Gli italiani erano più divisi sulla guerra di qualsiasi altro popolo. Per una minoranza, la causa era lampante: l’Italia doveva lanciarsi nella lotta non solo per ampliare i suoi confini, ma per forgiare la nazione. Nella fucina della guerra le differenze provinciali si sarebbero fuse e temprate in una lega nazionale. Quanto più grande fosse stato il sacrificio, tanto maggiore sarebbero stati i proventi.
Enrico Camanni, Il fuoco e il gelo. La Grande Guerra sulle montagne, Laterza, 2014, p. XX
(* v. Mark Thompson, La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-1919, Il Saggiatore, 2009; ndr)