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Pubblicato da il 2 Nov 2014 in Letture | 0 Commenti

Karl Kraus: “fino al trionfo finale”

 

UNA VOCE DALL’ALTO

In vista del vostro scannarvi perenne

fino al trionfo finale noi duro si tenne.

La settimana passata, però,

sappiate che Marte i rapporti spezzò.

Tutto maturalmente abbiamo meditato

e infine in difesa abbiamo ripiegato.

Il vostro pianeta a estirpar siam pronti

e decisi, con tutti quanti i suoi fronti,

coi suoi temerari vermi terrestri

che osaron scalare le sfere celesti,

e qualunque mossa abbian fatto, han violato

vilmente l’immagine del creato,

torturato le bestie, reso gli uomini schiavi,

punito gli onesti, onorato gli ignavi,

il loro stesso onore altamente spregiando,

impinguendo i malvagi, i buoni ammazzando,

han di sé fatto scrigni di mondano vantaggio,

lordato la lingua col loro linguaggio,

e mente, parola, pensier, sensazione,

aldilà, messo in mostra per l’esportazione,

e Dio e il demonio, il mondo, il morire

e l’arte, al mercante han saputo asservire,

ai viveri il vivere sottoponendo,

col corpo il prodotto finito coprendo

e, servi dei propri bisogni, la vita

si sono ridotti a comprar con la vita,

e per il prodotto si sono venduti,

per materie prime si sono battuti,

con l’odio i maneggi non ha terminato,

lo sguardo dall’or, dal veleno accecato,

nella lor nullità nefanda e assassina

mostrasti indegni della luce divina,

dandosi, al raggio dei soli e degli astri,

battaglia, e ottenendo vergogne e disastri,

uniti nel crimine, solo usando il cervello

dal sud fino al nord, per far dei colpi macello,

e da ovest a est, tutti quanti in combutta,

per impestar l’aria di vapori e vendetta,

che pregare sapevan per meglio ammazzare

e non di vergogna, sol di sangue arrossare,

il loro Dio han bestemmiato, ed annichilita

nella loro natura ogni traccia di vita,

e hanno mentito da gran mentitori,

truffato il paese coi suoi stessi colori,

e il più delle volte, pur pieni di boria,

si sono pasciuti di bugie la vittoria,

dell’altrui sciagura si sono fatti belli,

all’incendio del prossimo scaldati i fornelli,

tolto il cibo di bocca agli affamati,

e pur ciò facendo non si sono saziati,

l’onore dell’altro a ferro ed a fuoco

han messo, per riscaldarsene un poco

e mettere le tasse su tale soffrire

e la propria coscienza vieppiù annerire,

hanno estorto e rubato, come libri han mentito,

la propria follia a mo’ di cibo inghiottito,

impavidi sulle pianole trionfanti,

di lue e sifilide rappresentanti,

cacciatori di teste, eroi, barattieri,

lanciatori di bombe, portatori di batteri,

depredatori della fantasia,

bancarottieri dell’economia,

ladri appostati dietro l’ideale,

avventurieri tra i miseri mortali,

corazzati di studi, avveduti, eruditi,

superarmati e sottonutriti,

in virtù della macchina solo potenti,

abietti di cuore ancorché tracotanti,

si se stessi sudditi convinti e sinceri,

dei treni a Bagdad ingegnosi ingeneri,

pescecan degli abissi, avvoltoi delle cime,

iene di Vita e di Morte concubine,

aviatori alla terra attaccati vilmente,

schiavi del ritrovato più recente,

in tecnica e torti assai ben versati,

barbari elettricamente illuminati,

che hanno avuto l’idea, davanti alla morte,

di dotarla per ben di tutti comfort,

sicché è ben vissuta tra chi della guerra

fuggendo l’origine, la meta poi afferra! –

a una pace trattata non essendo poi avverso

le cose seguenti stabilì l’Universo:

Non vogliam, noi di Marte, conquistare un impero,

ma ciò che facciam, lo facciamo davvero.

Per salvare, coi suoi pii, tutto il Creato,

i metodi vostri noi abbiamo adottato.

Sia per far ricerche, sia per ammazzare,

dovemmo la vostra scienza impiegare.

(…).

Perché alfin sulla vostra ancor trepida terra

la vittoria finale ponga fine alla guerra,

e perché in alcun modo non sia contrastata,

con grande successo l’abbiam bombardata!

(…)

Fine del mondo

(…)

VOCE DALL’ALTO

Riuscì l’assalto. Notte di furore.

L’immagine è distrutta del Signore!

Immane silenzio

LA VOCE DI DIO

I o  n o n  l’ h o  v o l u t o.

Karl Kraus, Gli Ultimi giorni dell’umanità. Tragedia in cinque atti con preludio ed epilogo, Adelphi, 2a ediz Gli Adelphi, 2007, (or. 1922), p. 688-692

 

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