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Pubblicato da il 8 Nov 2014 in Storia | 0 Commenti

La Guerra per antonomasia e il ‘900 (M. Revelli)

La Guerra per antonomasia e il ‘900 (M. Revelli)

Un mondo il quale troverà la propria cifra più vera – la chiave della propria essenza – nell’evento che costituirà l’atto di nascita del ”secolo breve”: la Grande guerra, entrata nell’immaginario collettivo come la guerra per antonomasia. La catastrofe che rifondò alle radici la coscienza moderna e che, con la sua natura inedita di massacro massificato e meccanizzato, con le sue ciclopiche “battaglie di materiali” – in cui finì per dissolversi il senso stesso dell’“individuo borghese”, quale si era costituito nel cuore della modernità -, peserà come un “veleno nelle vene” per i numerosi, lunghi decenni a seguire. Cosicché i suoi frutti tossici – militarizzazione della politica, politicizzazione integrale fin anche dell’interiorità, trionfo dello smisurato, dissoluzione dell’individuo nella logica serializzata dei grandi numeri – continueranno a germogliare anche quando “la fanfara avrà girato”.

Marco Revelli, Oltre il novecento. La politica, le ideologie e le insidie del lavoro, Einaudi 2001, p. 6

 

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