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Pubblicato da il 25 Giu 2015 in Storia | 0 Commenti

L’eredità della Grande Guerra (S. Ardito)

 

L’occupazione dell’Alto Adige e dell’Istria, chiesta già nel 1914 agli Alleati come ricompensa per l’entrata in guerra dell’Italia, e voluta dopo la fine della guerra per motivazioni militari e di prestigio, ha trasformato in cittadini italiani centinaia di migliaia di persone di madrelingua tedesca, slovena o croata. Uomini e donne molto diversi tra loro, ma che tutto volevano tranne che diventare sudditi di Vittorio Emanuele III.

Non occorre essere studiosi di geopolitica per capire che i confini creati dal Trattato firmato alla fine del 1919 a Versailles, e il conseguente smembramento degli Imperi centrali, non hanno garantito la pace, ma hanno creato il pretesto per decine di nuove guerre.

In Turchia e nei Balcani i conflitti sono deflagrati poco dopo la fine della Prima guerra mondiale, e hanno causato dei terribili massacri. Negli anni Venti e Trenta, le rivendicazioni tedesche sulla Lorena e l’Alsazia hanno contribuito a portare al potere Adolf Hitler, e quindi a scatenare la Seconda guerra mondiale.

In Medio Oriente, dove l’accordo firmato nel 1916 dal ministro inglese Mark Sykes e da quello francese Georges Picot ha inserito nella sfera d’influenza francese Siria e Libano, e in quella inglese Palestina, Giordania ed Egitto, i confini tracciati un secolo fa continuano ad alimentare conflitti sanguinosi. Da questo punto di vista, l’eredità della Grande Guerra continua a influire sui destini e sulle sciagure del mondo.

Altiero Spinelli, antifascista e tra i padri dell’Europa unita, ha commentato nel modo migliore tutto questo: “Il 4 novembre è una data che ricorda il momento il cui l’Italia è uscita dalla tradizione del Risorgimento e ha imboccato la politica delle conquiste nazionaliste. Il 4 novembre dovrebbe quindi essere considerato, se fossimo persone serie, una data di lutto per noi e una data di lutto per gli austriaci”. L’autore di questo libro, per quel poco che conta, è d’accordo.

Stefano Ardito, Alpi di guerra Alpi di pace. Luoghi, volti e storie della Grande Guerra sulle Alpi, Corbaccio, 2014, p. 16-17

 

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