“Mai più la guerra!”: da 100 anni inascoltata (papa Francesco)
DOMANDA – Un’altra domanda sulla guerra. Commemoriamo il centenario della Prima Guerra Mondiale. Cosa direbbe al continente europeo della consegna postbellica: “Mai più la guerra!”?
PAPA – Al continente europeo ho parlato tre volte: due a Strasburgo e una l’anno scorso, o quest’anno, non ricordo, quando c’è stato il Premio Carlo Magno [6 maggio 2016]. Credo che quel “Mai più la guerra!” non è stato preso sul serio, perché dopo la Prima c’è stata la Seconda, e dopo la Seconda, c’è questa terza che stiamo vivendo adesso, a pezzetti. Siamo in guerra. Il mondo sta facendo la terza guerra mondiale: Ucraina, Medio Oriente, Africa, Yemen…. È molto grave. Quindi, “Mai più la guerra!” lo diciamo con la bocca, ma intanto fabbrichiamo armi e le vendiamo; e le vendiamo agli stessi che si combattono; perché uno stesso fabbricante di armi le vende a questo e a questo, che sono in guerra fra di loro. È vero. C’è una teoria economica che non ho provato a verificare, ma l’ho letta in diversi libri: che nella storia dell’umanità, quando uno Stato vedeva che i suoi bilanci non andavano, faceva una guerra e rimetteva in equilibrio i propri bilanci. Vale a dire, è uno dei modi più facili per produrre ricchezza. Certo, il prezzo è molto alto: il sangue.
Quel “Mai più la guerra!” credo che è una cosa che l’Europa ha detto sinceramente, l’ha detto sinceramente: Schumann, De Gasperi, Adenauer… lo dissero sinceramente. Ma dopo… Al giorno d’oggi mancano leader; l’Europa ha bisogno di leader, leader che vadano avanti… Bene, non voglio ripetere quello che ho detto nei tre discorsi.
* dall’ intervista del settimanale cattolico belga “Tertio” a papa Francesco, 7.12.2016
papa Francesco a Redipuglia