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Pubblicato da il 1 Ago 2022 in Retroscena | 0 Commenti

Nazionalismo: fonte di guerra (G. Orwell)

Il patriottismo è per sua natura difensivo, tanto militarmente quanto culturalmente. Al contrario, il nazionalismo è inseparabile dal desiderio di potere. L’obiettivo costante di ogni nazionalista è quello di assicurarsi maggior potere e maggior prestigio, non per se stesso ma per la nazione o quell’altra unità nella quale ha deciso di dissolvere la propria individualità.

(…)

Il nazionalista è colui che pensa esclusivamente – o principalmente – in termini di prestigio competitivo. Può essere un nazionalista in senso positivo o negativo – ossia usare la propria energia mentale per sostenere o denigrare -, ma i suoi pensieri saranno sempre di vittorie, sconfitte, trionfi e umiliazioni. Concepisce la storia – soprattutto quella contemporanea – come un continuo sorgere e tramontare di grandi unità di potere, e interpreta ogni evento come la dimostrazione dell’avanzamento della sua parte e della retrocessione di qualche odiato rivale.

(…)

Il nazionalismo è pertanto sete di potere unita all’autoinganno. Ogni nazionalista è capace della massima disonestà, ma è anche fermamente convinto – credendo di servire qualcosa di più grande di lui – di essere nel giusto.

(…)

Affermare che tutte le forme di nazionalismo siano uguali, anche nella disposizione mentale,  sarebbe semplificare esageratamente, ma è certo che tutte condividono una serie di caratteristiche. Ecco le principali.

Ossessione.

Per quanto è possibile nessun nazionalista pensa a qualcosa, parla o scrive di qualcosa che non riguardi la superiorità dell’unità di potere con cui si identifica. (…).

Instabilità.

L’intensità con cui viene sostenuta non rende la realtà nazionalistica intrasferibile. (…). Il nazionalismo trasferito, come il capro espiatorio, è un modo per raggiungere la salvezza senza cambiare la propria condotta.

Indifferenza verso la realtà.

Tutti i nazionalisti hanno la capacità di ignorare le rassomiglianze tra i fatti. (…). La storia viene letta in gran parte in termini nazionaIistici. (…). Il nazionalista non solo non disapprova le atrocità commesse dalla parte che sostiene, ma ha anche la sorprendente capacità di non averne notizia. (…) i fatti vengono presentati in modo così disonesto da tutti i giornali che il lettore comune può essere perdonato se crede alle bugie o se non riesce a formarsi un’opinione.

 

 

* brani tratti da George Orwell, SUL NAZIONALISMO, Lindau, 2022 (or. 1945)

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