“Non sono più nemici” (C. Pastorino)
Le nostre batterie carsiche hanno aperto il bombardamento: le granate scoppiano nel sentiero petroso, nei campi recinti, nei prati verdi. Esse cadono fitte come cade il grano dalla mano del seminatore. Il bombardamento nemico, dell’alba, pur così terribile, era nulla a confronto di questo. Noi abbiamo un maggior numero di batterie, noi rovesciamo ferro e fuoco con una prodigalità incredibile. Il sentiero è ingombro di cadaveri: le pietre son del color del sangue, e rivi di sangue scorrono. I cadaveri sono dei nostri e sono dei nemici: gli uni e gli altri uccisi, qui, dalla granate delle nostre batterie e dalle bombe dei nostri aeroplani; e gli uni e gli altri son la stessa cosa: giacciono distesi, aggrovigliati insieme e non sono più nemici, ma gli stessi poveri figli di mamma, la stessa povera carne che ha finito di soffrire.
Carlo Pastorino, La prova del fuoco, Egon, 2010 (or. 1926), p. 182