Menu Pagine
TwitterRssFacebook
Menu Categorie

Pubblicato da il 8 Nov 2014 in Frammenti | 0 Commenti

Olmi: «Traditi i morti, chiediamo scusa» (L. Pellegrini)

 

Dall’Ospedale San Raffaele di Milano ove è ricoverato per una sospetta broncopolmonite, Ermanno Olmi ha inviato un video messaggio al termine della proiezione di ieri riservata alla stampa. «Quando mi hanno proposto di fare questo film il mio pensiero è andato a mio padre. Da bambino mi raccontava della sua vita di bersagliere nella Prima Guerra Mondiale e della sua partecipazione ad azioni belliche di estrema tragicità. Capii che dietro quella memoria c’era qualcosa di straordinariamente carico di sentimenti. Da lì ho cominciato a pensare: ci può essere una guerra che uccide gli uomini ma non i sentimenti? – aggiunge – In quella del ’14 ’18 il sentimento, l’ideale della Patria galleggiava tra i soldati, e solo alla fine scoprirono come tutto fosse stato una grande bugia. Col tempo la percezione di quella realtà mi ha fatto scoprire come noi abbiamo compiuto un grande tradimento nei confronti di quei milioni di giovani e civili uccisi: non abbiamo spiegato loro perché sono morti. Coi morti e coi bambini non si può barare. Noi quei morti li abbiamo traditi».

Il regista ha poi proseguito: «Quest’anno celebriamo il Centenario della Grande Guerra: fanfare, bandiere, discorsi. Ma se prima non sciogliamo questo nodo, nell’ipocrisia e nella vigliaccheria, resteremo sempre in quella fascia neutrale che è già tradimento. Mi auguro che questa celebrazione con le sue riflessioni trovino in noi il motivo per quantomeno chiedere scusa». Il regista bergamasco ha poi spiegato il perché del titolo: «Qualsiasi tragedia umana, qualsiasi stravolgimento epocale dove alla fine rimangono ceneri e fiamme, ha sempre un epilogo: tutto poi tornerà normale. Come i prati. Intorno alle trincee la natura continua a celebrare la vita e alla fine, quando i prati sono tornati, sembra che tutto non sia mai accaduto». (…).

Luca Pellegrini, Avvenire, 4 novembre 2014

 

Pubblica un Risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *