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Pubblicato da il 21 Gen 2020 in Letture | 0 Commenti

Poesia. Dalla prima guerra mondiale il suicidio (G. Tralk)

* Il tedesco Georg Tralk compose questa poesia nel giugno 1914, alcuni mesi prima di morire, nel mese di novembre, quasi certamente di morte volontaria, a Cracovia, sul fronte orientale.

 

Die Schwermut (Tristezza)

 

Sei potente, bocca oscura

Nel tuo interno, forma plasmata

Da nubi autunnali,

Di aurea quiete serale.

Torrente che livido si abbuia

Nella cerchia ombrosa

Dei pini spezzati;

Un villaggio

Che casto si spegne in immagini brune.

 

Ecco balzare i neri cavalli

Sul prato nebbioso

Soldati!

Dal colle dove rotola il sole morente

Precipita ilare il sangue –

Sotto le querce

Mute! Oh, sdegnata tristezza

Dell’esercito; un elmo lucente

Cadde stridendo da fronte purpurea.

 

Notte d’autunno così fresca viene,

Con le stelle risplende

Sulle ossa spezzate degli uomini,

Monaca silenziosa.

 

Georg Tralk, POESIE, traduzione di Ida Porena, Einaudi, Torino 1979

(* Nota: lo psichiatra Eugenio Borgna, che riporta questa poesia di Tralk in un suo libro, afferma che il titolo si può anche tradurre con “malinconia”, “sconforto”, “depressione” e, seguendo la etimologia, “pesantezza d’animo”: v. Eugenio Borgna, L’ASCOLTO GENTILE. RACCONTI CLINICI, Einaudi, 2017, p. 171)

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