Poesia. Dalla prima guerra mondiale il suicidio (G. Tralk)
* Il tedesco Georg Tralk compose questa poesia nel giugno 1914, alcuni mesi prima di morire, nel mese di novembre, quasi certamente di morte volontaria, a Cracovia, sul fronte orientale.
Die Schwermut (Tristezza)
Sei potente, bocca oscura
Nel tuo interno, forma plasmata
Da nubi autunnali,
Di aurea quiete serale.
Torrente che livido si abbuia
Nella cerchia ombrosa
Dei pini spezzati;
Un villaggio
Che casto si spegne in immagini brune.
Ecco balzare i neri cavalli
Sul prato nebbioso
Soldati!
Dal colle dove rotola il sole morente
Precipita ilare il sangue –
Sotto le querce
Mute! Oh, sdegnata tristezza
Dell’esercito; un elmo lucente
Cadde stridendo da fronte purpurea.
Notte d’autunno così fresca viene,
Con le stelle risplende
Sulle ossa spezzate degli uomini,
Monaca silenziosa.
Georg Tralk, POESIE, traduzione di Ida Porena, Einaudi, Torino 1979
(* Nota: lo psichiatra Eugenio Borgna, che riporta questa poesia di Tralk in un suo libro, afferma che il titolo si può anche tradurre con “malinconia”, “sconforto”, “depressione” e, seguendo la etimologia, “pesantezza d’animo”: v. Eugenio Borgna, L’ASCOLTO GENTILE. RACCONTI CLINICI, Einaudi, 2017, p. 171)