Menu Pagine
TwitterRssFacebook
Menu Categorie

Pubblicato da il 30 Mar 2021 in Letture | 0 Commenti

Poesie per la pace, in memoria (M. A. Canton)

Poesie per la pace, in memoria (M. A. Canton)

 

 

Ecco alcune significative poesie di Maria Antonia Canton. Per chi vuole fare della memoria un insegnamento e dei monumenti un monito (n.d.r.):

 

 

ALLE MORTI RUBATE

Vedo grigi corpi ammassati

come sassi nella cava di un fiume.

Non più carezza sulla morbida pelle,

non più brezza il vostro respiro.

La guerra ha rubato all’alba la vostra morte

e alto si alza ora del sangue il gemito.

Non laverà il fiume le tracce dolorose dei pugnali conficcati nei cuori amanti!

Voi

tristi anime ammassate

sotto il bieco sguardo

falce

della vostra primavera.

 

 

IO, UOMO DIMENTICATO

Sollevo il tappo alla bocca dell’inferno

Osservo tra la cenere rimasta

il morire delle ultime scintille

Io, uomo dimenticato e dissolto,

ho smesso di pensare al mondo

sposto le scarpe da un filo all’altro

infiacchito e in preda alla paura

ascolto il suono della suola sulla terra

canto che fu.

 

 

L’ASSALTO

“All’assalto”! grida il generale

dietro al supplizio dei condannati

impietriti sulle rocce.

Nessun bisbiglio, solo il suono del cognac

dalla cintura alla bocca, dalla bocca alla cintura, dalla cintura alla bocca

Occhi spalancati implorano altri occhi

sul fior di labbra muore ogni parola

“Savoia”! il grido urlato

“All’assalto”! Verso il fuoco che ci aspetta”!

“Savoia!” il lamento disperato.

In bocca al fuoco siamo alberi abbattuti

un soldato cade, uno si curva, uno si accascia, uno stramazza sopra il primo

ci avvolge l’odore della morte

un torpore e una calma senza senso

tutto intorno cade

soldati ufficiali fucili elmetti

“Savoia”! Avanti e ancora avanti!

mille uomini e ancora mille

un battaglione di morti che avanza

“Avanti”, pietosa cantilena senza sosta

avanzano solo enormi occhi,

il tempo di un fuoco

e nulla più!

 

 

PERCHE’?

Mille e mille rivoli scarlatti

esplodono sugli sguardi infranti

la voce stremata della parola

cade sola e disperata.

A nulla, risponde il perché.

 

 

QUANTE VITE FALCIATE

Quante vite falciate

inghiottite dal mare di fiamme

li hanno uccisi obbligati a morire

con creature della stessa carne

li hanno uccisi nell’ora del fuoco

e sono là dove sono caduti

erano giovani pieni di luce

ora silenzi sotto pellegrine lune

 

 

SI PUO’ MORIRE PER UN PEZZO DI PANE

Mi ricorderete fra i salmi della guerra

senza nome né croce

ricorderete le mie mani tese

al profumo del pane oltre confine

la fame mi ha tradito

ma muoio da infame per fuoco amico

 

(in ricordo del soldato che venne fucilato per avere accettato del pane da un soldato austriaco)

 

Maria Antonia Canton, Cent’anni di Memoria, attiliofraccaroeditore, 2015

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblica un Risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *