Prima guerra mondiale: “la modernità a disposizione della morte” (R. Morozzo Della Rocca)
La predicazione per la pace di Benedetto XV che accoglienza ebbe nei cattolici europei?
All’epoca, l’ “inutile strage” non fece unanimità neppure tra i cattolici, le cui élites erano risucchiate dal pensiero nazionalista o aderivano incondizionatamente al clima di union sacrée nelle diverse patrie. Intellettuali cattolici di ambo le parti credevano al “Dio è con noi”. Qualcuno, come Léon Bloy, paragonò papa Benedetto a Ponzio Pilato, per l’asserita insensibilità alle sofferenze di chi combatteva dalla parte delle giustizia, e il non prender partito per nessuno. Diversamente pensavano gli umili e i poveri d’ogni dove, i soldati nel fango delle trincee, le madri in angoscia, le masse contadine estranee ai motivi del conflitto, i feriti e i prigionieri, gli sfollati delle regioni occupate, quanti avevano sentimenti di pace.
In realtà le conseguenze della guerra furono gravissime. Aveva visto bene il Papa?
Finita la guerra l’”inutile strage” viene gradualmente riabilitata, visto il disordine che scuoteva l’Europa e lo smarrimento che la guerra aveva prodotto nell’animo europeo. Invalse la consapevolezza del suicidio dell’Europa civile. Dopo la prima guerra mondiale infatti vengono nazionalismi d’ogni specie, totalitarismi di destra e di sinistra, particolarismi e pulizie etniche di piccoli Stati-nazione, feroci movimenti antisemiti alla ricerca di capri espiatori, nonché la guerra del 1939-1945, che è la ripresa della precedente dopo i trattati di pace versagliesi, troppo unilaterali, ispirati all’etica della punizione, foriera di revisionismo e vendetta. E ancora: dalla prima guerra mondiale vengono le prime armi di distruzione di massa, i bombardamenti aerei, i gas, i sottomarini, le distruzioni di città, i civili coinvolti nei lutti bellici, i genocidi (quello degli armeni cui si sarebbe ispirato Hitler). Insomma, la modernità a disposizione della morte. La violenza era fuoriuscita dalla regole militari aristocratiche applicate per secoli ai conflitti: poteva ora investire le masse, sterminare popoli interi, coniugarsi con gli odi etnici e ideologici. La violenza era diventata cieca.
dall’intervista di Giovanni Grasso allo storico Roberto Morozzo della Rocca, in Avvenire, 14.10.214. p. 24