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Pubblicato da il 8 Nov 2014 in Retroscena | 0 Commenti

Sonnambuli e cinici: il libro di Christopher Clark (E. Gentile)

Sonnambuli e cinici: il libro di Christopher Clark (E. Gentile)

Nella conclusione di un grosso libro, dove racconta come l’Europa giunse alla guerra nel 1914, lo storico inglese Christopher Clark scrive: “I protagonisti del 1914 erano dei sonnambuli, apparentemente vigili ma non in grado di vedere, tormentati dagli incubi ma ciechi di fronte alla realtà dell’orrore che stavano per portare nel mondo”. Da questa affermazione, deriva il titolo dl libro, I sonnambuli, senza apparentemente riferimento alla trilogia romanzesca I Sonnambuli dello scrittore austriaco Herman Broch, pubblicata fra il 1931 e il 1932. In tre romanzi, Broch evocava la tragedia della modernità, come fu vissuta in Germania fra il 1888 e il 1918, quando l’idealismo di un’epoca, animata dalla romantica aspirazione alla totalità di un mondo ordinato da valori perenni, fu alla fine travolto dall’esplosione della Grande Guerra, che lasciò l’Europa nel caos di una realtà frantumata, in balia di un realismo cinico e brutale. I sonnambuli, per Broch, erano coloro che si illudevano di controllare una realtà che si stava disgregando, mentre camminavano verso l’“assurdità prepotente e inconcepibile” di una orrenda guerra. Anche senza un riferimento esplicito, sembrerebbe che una qualche influenza la trilogia di Broch potrebbe averla avuta sul modo in cui Clark ha cercato di comprendere l’ “assurdità prepotente e inconcepibile” delle origini della Grande Guerra. (…).

Emilio Gentile, La Grande Guerra e i suoi artefici, Il Sole-24 ore, 22.12.201

 

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