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Pubblicato da il 14 Nov 2014 in Chiesa | 0 Commenti

Strage: assurda e “inutile” (M. L. Paronetto Valier)

 

Quasi staccate dal contesto di cui facevano parte, le parole “inutile strage” sono rimaste a significare l’amara radicalità del giudizio di Benedetto XV sul conflitto 1914-18. Un conflitto che sempre più difficilmente poteva essere considerato e giudicato sulla scorta dei classici argomenti di un sant’Agostino e di un San Tommaso circa la liceità della guerra o sulla base delle successive precisazioni dei moralisti, per cui, ad esempio, si deve nella guerra, “volere il bene proprio col minimo danno altrui” (cfr. P. Luigi Taparelli, Saggio Teoretico di Diritto Naturale, Roma 1855, Vol. II, pag. 282).

La guerra era ridotta a carneficina sempre più feroce, in cui il rapporto tra il fine da raggiungere ed il prezzo da pagare assumeva proporzioni assurde e veniva in certa guisa a vanificarsi: strage, dunque, e per di più assurda e quindi inutile.

Maria Luisa Paronetto Valier

(in Giuseppe Rossini (a cura di), Benedetto XV, i cattolici e la Prima guerra mondiale, Atti del Convegno di studio tenuto a Spoleto, 7/9 settembre 1962, Ediz. 5 Lune, Roma, 1963, p. 84)

 

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