Un “irripetibile e bizzarro Natale” (J. Forest)
Nel Natale del 1914, lungo le linee del fronte della prima guerra mondiale, fece una fugace apparizione la pace tra nemici, nelle forma di una tregua non autorizzata che coinvolse grosso modo centomila soldati inglesi e tedeschi. Vi fu una cessazione delle ostilità, per tutta la lunghezza del fronte occidentale, quando i soldati tedeschi si misero a decorare i dintorni delle loro trincee nella zona di Ypres, in Belgio, e Saint-Yvon. I tedeschi cominciarono mettendo delle candele nelle trincee e su improvvisati alberi di Natale, poi proseguirono la loro celebrazione cantando dei canti natalizi. Gli inglesi risposero con i loro canti. Si iniziò a gridare auguri di buon Natale da una parte all’altra. Ben presto vi furono incursioni attraverso la terra di nessuno, con lo scambio di piccoli doni: cibo, tabacco, bevande e oggetti ricordo come bottoni e cappelli. In tutta la zona l’artiglieria tacque. La tregua permise anche un periodo di pausa durante il quale i soldati uccisi di recente potessero essere riportati dietro le linee dalle squadre addette alla sepoltura. Si tennero delle celebrazioni congiunte. In molti settori la tregua durò solamente la notte di Natale, mentre in altri continuò fino a Capodanno.
Un testimone, Bruce Bairnfather, scrisse:
Non mi sarei mai perso quell’irripetibile e bizzarro Natale del mondo … Individuai un ufficiale tedesco, credo una specie di tenente e, essendo appassionato di collezionismo, gli feci capire che alcuni dei suoi bottoni mi piacevano proprio … Tirai fuori il mio trancino e, con qualche abile sforbiciata, staccai un paio dei suoi bottoni e me li misi in tasca. Poi gliene diedi due dei miei in cambio … L’ultimo che vidi fui uno dei miei addetti alla mitragliatrice, che nella vita civile era un parrucchiere dilettante, tagliare i capelli innaturalmente lunghi di un docile crucco, un testone tedesco, che stava pazientemente inginocchiato a terra mentre il rasoio automatico strisciava sulla sua nuca (B. Bairnfather, Bullets and Billets, London 1917, p. 69, 80-81).
Jim Forest, Amare i nemici, Edizioni Qiqajon, 2017, p. 60-61