“Verrà davvero il giorno” della pace? (M. Jesenkà)
Praga, la mattina del 15 marzo 1939
Sull’Altstädter Ring sorge la tomba del Milite Ignoto. Oggi essa è invisibile, ricoperta da una montagna di bucaneve. Una strana forza guida misteriosamente qui i passi della gente, vi conduce schiere intere di praghesi; ognuno depone un mazzolino di bucaneve su questa modesta tomba di un grande ricordo. Lacrime scorrono sul viso di quanti vi stanno intorno. Non soltanto su quelli di donne e bambini, ma anche di uomini che a piangere non sono abituati. E anche questo è inconfondibilmente “ceco”: non si sentono lamenti, né si avvertono paura o disperazione o lo scatenarsi di sentimenti violenti. Soltanto dolore. In qualche modo deve esprimersi, centinaia di occhi versano lacrime per esso. È senza dubbio così che nascono le tradizioni nazionali, che si pongono le prime pietre di usanze che si tramandano per anni e anni. Ogni 15 marzo le madri ceche andranno coi loro figli a deporre un mazzolino di bucaneve alla tomba del Milite Ignoto. E questo gesto si scolpisce nella coscienza dell’uomo come un grande atto sacrificale. Alle spalle di questa folla ho visto passare un soldato tedesco: egli si è fermato e ha salutato. Ha guardato quegli occhi rossi dal pianto, le lacrime che scorrevano sui volti, la montagna di fiori coperta di neve. Ha capito che quella gente piangeva perché ‘lui’ era lì. E ha salutato. Non può aver capito il motivo di quel dolore. Guardandolo ho pensato alla Grande Illusione: verrà davvero il giorno in cui potremo vivere fianco a fianco – tedeschi, cechi, francesi, russi, inglesi – senza farci del male, senza doverci odiare, senza farci torto a vicenda? Verrà davvero il giorno in cui fra gli stati ci sarà comprensione come fra gli individui? Cadranno un giorno le frontiere fra i paesi, così come cadono quelle fra gli uomini quando essi si avvicinano? Come sarebbe bello vedere quel giorno!
Milena Jesenskà, “Přitomnost”, rivista di politica e cultura, Praga, 22/3/1939
Milena Jesenskà nel 1917